martedì 31 marzo 2015

LA LINGUA ITALIANA E IL VUOTO SPINTO DELLA POLITICA

La lingua italiana è bellissima. Duttile, elastica, elegante, precisa. Abbiamo bizzeffe di sostantivi e aggettivi sinonimi per creare variegate sfumature, tempi in abbondanza per creare atmosfera ed evocare ricordi, figure retoriche per impreziosire il racconto....insomma magia linguistica pura. Ma la nostra bella lingua si porta dietro anche un sacco di iatture tipo apostrofi e accenti impossibili da ricordare, segni grafici trabocchetto ( h, ch, gh qu, solo per citarne alcuni), regole grammaticali astruse e irrazionali, e... last but not least: i generi! I generi, antico legame con il latino, terrificante, inutile insensato fardello linguistico. " Mamma! ma: la biscia d'oro è un nome da maschio o da femmina?" Giusto per chiarire il problema. La seccatura è solo nostra italica e a questo punto mi chiedo se davvero sia un problema, come pare che sia. Perchè diciamo la sedia e non il sedio? Il divano e non la divana? Comunque la regola è che se finisce in "o" è maschio, se finisce in "a" è femmina se finisce in "e"... a caso. Parole nuove è stato l'uso a stabilire se fossero maschili o femminili. "Automobile" inizialmente era sostantivo maschile. Fu D'Annunzio che ne fece un sostantivo femminile. E qui potrebbe finire, tralasciando le brutte confusioni che generano i nomi maschili che finiscono per "a" e poche altre insignificanti questioni, tipo professioni che sembrerebbero non avere il corrispettivo femminile. Purtroppo i generi li abbiamo e ce li dobbiamo tenere. Poco alla volta troveremo la quadra per tutto.
Del resto come è universalmente noto le lingue si evolvono seguendo i cambiamenti delle società cui appartengono. Basta leggere Calvino e Malvaldi, due autori che adoro e che appartengono a due ben diversi periodi storici, per rendercene conto. La società cambia, la lingua segue a ruota i cambiamenti sociali. Tutto bene quel che finisce bene. No. Perchè i signori del palazzo, sig.ra Boldrini in resta e dietro tutta la politica e la buona cultura italiana si affannano a reclamare cambiamenti liguistici per arginare il sessismo imperante. E qui, sorge spontanea al domanda. Ma ci sono o ci fanno? Dottore, dottoressa, bene. Impiegato, impiegata, bene. Avvocato avvocatessa, un pò brutto, giudice.... ecco giudice che femminile ci mettiamo? Giudicia? Terribile. Giudicessa? A rischio reato. Poi dovremmo anche capire come metterla per camionista. Che si fa? Camionisto e camionista? Mah?! 
Sinceramente io credo che il genere nelle professioni sia un falso problema, che una volta di più mette a nudo il vuoto spinto e la pochezza della nostra classe politica e della cultura imperante. Basterebbe smetterla di far finta che non è la lingua che segna il passo ma sono i cambiamenti sociali, quelli veri, che mutano il linguaggio per smetterla una buona volta di fracassare gli zebedei con tali assurde questioni.  La lingua segue la società e i suoi cambiamenti. Se la società è maschiocentrica, maschilista e sessista, la lingua seguirà l'andazzo. Arrovellarsi il cervello per cambiare la lingua, lasciando tutto com'è è una presa per i fondelli enorme. In un'Italia in cui la donna guadagna la metà dell'uomo, in cui la donna in un caso su tre non riesce a rientrare al lavoro dopo la maternità e negli altri due casi deve fare salti mortali per restarci poi, al lavoro, in cui manca totalmente una politica a tutela della famiglia, in cui i bambini sono visti ancora come una risorsa da sfruttare e non una ricchezza da tutelare, chiedersi come fare per il femminile di giudice è una vera quanto inutile idiozia. Facciamo in modo che le donne ci arrivino a fare i giudici, gli avvocati, i rettori delle università, i presidenti di società e il linguaggio poco alla volta scoverà il modo di chiamarle. Perchè le ministre non si impegnano ad es. a eliminare qualsiasi discriminazione di genere a partire dalle scuole elementari? Un esempio un pò stupido? Il grembiulino. Perchè ancora nel 2000 il grembiulino delle bambine è lungo e quello dei maschietti è corto? Per tradizione. Una tradizione legata a quando le donne usavano il vestito e i maschi i pantaloni. Ma visto che ora non è più così, iniziamo da lì. Grembiulini uguali perchè maschi e femmine a scuola ( e in futuro sul lavoro) si considerino uguali. Persino nelle pubblicità è chiaro quanto l'Italia sia legata allo stereotipo patriarcale del maschio che lavora e della donna che sta in casa. 
Pensate ad una pubblicità qualunque di detersivi, di cibi pronti o di auto. Quante pubblicità che riguardano detersivi ci sono con uomini che li usano? O quante pubblicità di auto ci sono con donne che le guidano? E così via. Allora vogliamo cambiare la lingua italiana e renderla meno sessista? Potenziamo gli asili nido, pensiamo leggi che tutelino la famiglia per davvero. Pensiamo a padri che possono prendersi permessi di tre mesi per la nascita dei figli. Pensiamo a una normativa che tuteli seriamente la donna e la maternità sul lavoro, prima durante e dopo. Premiamo le aziende che hanno asili nido interni, potenziamo i lavori che si possono fare da casa, non chiediamo o pretendiamo che le persone accettino lavori ovunque, lontano dalla residenza e dalla famiglia pur di lavorare, educhiamo i bambini e le bambine a sentirsi uguali con gli stessi potenziali e gli stessi sogni. Facciamo stirare i maschi e facciamo guidare auto sportive alle donne iniziando dalla pubblicità. Se lo faremo arriveremo presto che non ci stupiremo, come ci siamo stupiti, di avere un'italiana donna in orbita e che giudice e presidente saranno parole femminili e bisognerà trovarne il corrispettivo maschile.

lunedì 30 marzo 2015

MEDAGLIONI DI MIGLIO E SPINACI

Il miglio l'ho scoperto da qualche tempo e devo dire che mi piace molto usarlo in diverse preparazioni e piatti. Zuppe e minestre, ma anche da solo come contorno. In questo caso ne avevo cucinato parecchio semplicemente bollendolo, ora dovevo pensare che farne. Comunque, il miglio, si usa tipo il riso o l'orzo, non ha bisogno di essere tenuto a bagno  prima di cuocerlo e i tempi di cottura sono di circa mezz'ora, ma anche meno se usate la pentola a pressione. 

ingredienti: 
100 gr di pan grattato
200 gr di spianaci cotti al vapore e strizzati per bene
300 gr di miglio già cotto.
aglio
sale
salvia fresca
olio evo

Avevo un pò di tempo quindi ho proceduto facendo un pò più di passaggi che il solito.
Ho iniziato triturando finemente l'aglio con 2/3 foglioline di salvia. Poi in una padella ho versato due cucchiai di olio evo, il pangrattato e il triturato di aglio e salvia e ho lasciato cuocere 2/3 minuti, lasciando che il pangrattato si insaporisse per benino. Successivamente, ho preso il pangrattato e l'ho messo in una terrina insieme agli spinaci e al miglio. Ho salato e amalgamato bene il tutto. Ho creato dei medaglioni che poi ho passato nel pangrattato e ho adagiato su una teglia ricorperta con carta forno.
Ho versato poco olio e messo in forno per 10/15 minuti a 180 gradi.

CARCIOFI RIPIENI

Adoro i carciofi. Mi piacciono in tutti i modi. Cucinarli ripieni consente di utilizzare praticamente tutto il carciofo, tranne le parti più esterne ed un modo che davvero ne esalta il sapore.
Ingrdienti
5 carciofi romaneschi
per il ripieno
100 gr. di pane
un cucchiaio di capperi
olive nere quante ve ne piacciono ( io ne usate circa 15 snocciolate)
4 pomodorini secchi
1 aglio
sale
un ciuffetto d prezzemolo

Procedimento.
Prima di tutto bisogna pulire i carciofi, togliendo le foglie più esterne e poi taglaino la cima, di poco, però.
Poi bisogna lavarli aprendoli delicatamente in mdo che non si spezzino e tenerli a bagno nel'acqua con del limone per non farli diventare scuri. I gambi, potete pulirli farli a tocchetti e cuocerli nell'acqua.

Preparare il ripieno è piuttosto semplice. Si mettono tutti gli ingredienti nel frullatore, si aggiunge un pò di sale e si sminuzza. Se avete cotto i gambi potete mettere anche loro nel ripeno. Ottenuto un impasto piusto mobido si prendono i carciofi e con delicatezza si mette al centro un pò dell'impasto. 
Io li cucino in una pentola di coccio con i bordi alti. L'idea è che devono stare in piedi a testa in su, in modo che non perdano il ripieno. Quindi trovate una pentola dove potete metterli tutti e cinque o il numero che avete preparato, abbastanza vicini in modo che si incastrino tra di loro e non si rovescino. Nella pentola, che deve avere comunque il bordo un pò alto, mettere olio e aglio che lascerete soffriggere un minuto, poi incastrate i carciofi a testa in su, lasciate cuocere nell'olio tre o quattro minuti poi aggiungete dell'acqua in modo che arrivi a metà carciofo e anche un pò oltre. Salate, abbassate la fiamma, coprite con un coperchio e lasciate a fuoco basso finchè i carciofi non saranno cotti. Se necessario aggiungere altra acqua. Io li ho serviti, accompagnandoli con del   riso integrale.

sabato 28 marzo 2015

CANEDERLI CON GLI SPINACI

Avevo adocchiato questa ricetta in rete,  ma non avevo tempo di guardarla bene. Oggi che volevo rifarla non l'ho più trovata. Così un pò a senso un pò sul falso schema dei canederli originali ci ho provato. Il risultato lo riporto perchè ha avuto un buon successo e in effetti erano buoni.
Ingredienti:
150 gr di spinaci già cotti al vapore.
2 uova
5 cucchiai di farina
100 gr di pane
Sale
Noce moscata
Pan grattato

Procedimento
Sbriciolare il pane in un frullatore. Unirlo alle uova, spinaci e farina. Dovrete avere l'accortezza di strizzare bene gli spinaci prima di aggiungerli al resto degli ingredienti. Aggiungere sale e noce moscata e amalgamare con cura. L'impasto deve essere consistente per poter essere cotto in acqua o brodo. Se è troppo lento aggiungere pangrattato. Creare delle polpettine piccole che andrete a cuocere in acqua salata o brodo. Io li ho cotti nell'acqua di cottura degli spinaci.  E li ho lasciati a bollire 7/8 minuti. Intanto in una padella ho messo su un sughetto bello lento con sale e aglio. Pronti i canederli, li ho scolati e li ho aggiunti al sugo che ho lasciato finire di cuocere con dentro i canederli. Pronto il sugo ho impiattato con un pò di soncino di accompagnamento.


venerdì 27 marzo 2015

LA TORTINA DEL RICICLO

Ieri finalmente mi sono procurata la centrifuga. Il mio nuovo percorso salutista la rendeva assolutamente indispensabile. L'avevo già usata parecchio tempo fa. Avevo smesso per l'enorme quantità di scarti che mi lasciava e che mi sembravano davvero uno spreco. 
E così ieri ci ho pensato un pò su e ho preparato queste tortine. Il problema era la pasta frolla. Il forte della pasta frolla è il burro. Una pasta frolla senza burro non avevo ancora osato farla, neppure pensarla. Ieri, però avevo fretta e non avevo tempo di confrontarmi la tradizione centenaria  della cucina italiana. Allora ci ho provato. Ho fatto la pasta frolla con l'olio e....è venuta! Perfettibile certo, e ho intenzione di lavorarci, ma è venuta una pasta frolla decisamente piacevole, persino friabile. 

ingredienti per due tortine:
per la pasta frolla
100 gr di farina 00
40 gr di olio di semi
                                                   1 uovo
                                                   2 cucchiai di zucchero
                                                   per il ripieno
                                                 frutta, marmellata  ( o nel mio caso gli scarti della centrifuga zuccherati).
Ho mescolato gli ingredienti per la frolla. Fino a creare un composto consistente e omogeneo. Ho diviso in due parti uguali il composto, ho unto le tegline per le crostatine e ho proceduto come per una normale crostata. Il composto di avanzi della frutta l'ho addolcito con un bel pò di zucchero prima di inserirlo. 
Sulla parte superiore della crostatina ho messo un pò di zucchero semolato. Ho messo in forno già caldo per circa 20 minuti a 180 gradi.

RISO AL FORNO CON VERZA PATATE E CECI

Il riso mi piace moltissimo. Questo modo di cucinarlo poi, è interessante perchè lo rende molto saporito, pur avendo pochissimo condimento. Le patate lo rendono cremoso anche senza l'aiuto del formaggio e il timo come spezia lo insaporisce senza bisogno di molto altro.
ingredienti:
300 gr. di riso
150 gr di ceci già cotti
100 gr di verza
3/4 patate
uno spicchio di aglio
sale
timo

procedimento:
Il riso va semplicemente bollito in acqua e sale. Unico accorgimento tirarlo fuori ancora al dente.
I ceci bolliti anche loro.
La Verza fatta a fettine sottili, e le patate a tocchetti le ho cotte al vapore, nella pentola a pressione con un pizzico di sale. In cinque minuti erano pronte. Se non avete la pentola a pressione i tempi saranno un pò più lunghi. Pronte le verze e le patate, le ho messe in padella, insieme ai ceci e le ho lasciate pochi minuti a soffriggere con olio e uno spicchio di aglio.
Pronto il riso l'ho unito al resto degli ingredienti nella padella. Aggiungendo un pò di acqua di cottura delle patate e delle verze. Ho amalgamato bene tutto, ho insaporito con il timo e lasciato che il riso assorbisse il condimento per due minuti. Poi ho messo tutto in una teglia unta con dell'olio. Ho messo in forno già caldo a 180 gradi per circa 15 minuti.

giovedì 26 marzo 2015

L'ALBERO DELLA PRIMAVERA

Complici i pomeriggi piovosi a quanto pare tipici dell'arrivo della primavera, abbiamo creato il nostro albero della primavera, per salutarne e propiziarne l'arrivo. Non è bello ma ci sono dentro tanti lavoretti, tutti fatti dai bimbi. I gufetti e il pulcino sono in lana infeltrita, creati con la lana e un un uncinetto apposta, i fiorellini sono in carta velina e le uova sono state dipinte da loro e credo si noti. Le abbiamo prima vuotate facendo un buchino sopra e uno sotto, poi lavate bene e infine dipinte con colori acrilici. Creare lavoretti del genere ai bimbi fa davvero bene. Prima di tutto scandisci il tempo. Primavera, Natale, halloween, ecc, e gli crei un bagaglio di ricordi piacevoli legati ai vari momenti dell'anno. Momenti dell'anno che prendono forma. Non sono più solo un nome, ma sono qualcosa che si può toccare.  Poi comunque lavorare insieme tra di loro e a mamma e papà gli dà serenità e sicurezza del legame. Infine creare qualcosa che rimane in giro per casa a loro fa un piacere enorme. 
Il nostro albero prima lo abbiamo pensato. Pensato a come farlo. Poi abbiamo creato tutti i vari elementi e infine abbiamo cercato i rami. L'idea che si può immaginare e creare, dando forma alle idee è qualcosa di potente per un bambino. E la creazione deve essere la loro. Poche correzioni. La perfezione può attendere.
Insomma,  l'importante è farli i lavoretti. Che siano pure belli, non c'è da farci conto nè caso. Avrete i bambini che portano ogni ospite ad ammirare la loro creazione. Inizieranno da soli ad avere idee e a cercare di realizzarle, il che non significa che sia un bene per voi e per la casa, ma è sicuramente un bene per loro. Lasciateli lavorare con le mani, la colla, i colori. Mettete in una scatola nastri colorati, pezzetti di stoffa e fogli colorati. Date loro forbici e colla e lasciateli provare. Magari pensate insieme a loro cosa si può fare e poi appendete il risultato. Scandite il vostro anno con creazioni sempre diverse. Oppure con la stessa ma  cambiandola a seconda dell'occasione. Noi avevamo fatto l'albero di halloween, con pipistrelli, fantasmi e scheletri. E' da lì che era nata l'idea dell'albero della primavera. Tra un pò sarà il benvenuto all'estate. Vedremo cosa riusciremo ad inventarci. Aiutateli ma non sostituitevi a loro. tenete a mente che deve essere il frutto del loro lavoro non del vostro.

mercoledì 25 marzo 2015

Cibo ed emozioni

Vi riporto il link all'articolo della dott.ssa Stefania Broglia che ho trovato particolarmente interessante. Il cibo e quindi l'alimentazione in quanto legato a più sensi olfatto, vista, gusto non può che essere anche legato  a noi  da un punto di vista emotivo. I cibi ci ricordano momenti piacevoli o spiacevoli, feste, vacanze, momenti importanti della nostra vita. Il pranzo di Natale, la torta del compleanno. Cibo legato a noi da ricordi. Gli odori, i profumi, poi, sono un potentissimo evocatore emotivo. Eppure.... eppure leggete cosa scrive la dott.ssa Broglia. C'è di che riflettere.

http://www.tendenzialmentevegan.it/blog/tendenzialmentevegan/tieni-mangia-una-caramella/

CREMA DI CECI SAPORITA

Ingredienti:
250 gr di ceci secchi ( io uso quelli bio)
3/4 pomodorini secchi
1 filetto di acciuga
1 spicchio di aglio
olio evo
cumino

Qualche giorno fa, girando sui miei siti di cucina l'occhio mi è caduto sull'hummus. Tipica ricetta medioorientale, a base di ceci e con pochi altri ingredienti, ossia il tahini, aglio e limone.
Mi ispirava un sacco, solo che avevo solo i ceci per farlo. Mi mancava l'aktro ingrediente principale il tahini. Però avevo i pomodorini secchi e le acciughe. 
Il neurone cuochino ha iniziato a vorticare e ne è uscita una cremina gustosissima, buona per un aperitivo, o antipasto a anche come accompagnamento ad una piatto di pesce o al riso, come ho fatto io.
Allora. Prima di tutto la sera ho messo a bagno i ceci. Al mattino li ho cotti nella pentola a pressione. Un quarto d'ora  dal fischio è più che sufficiente. La sera rientrata in casa ho preso una padella, e ho fatto soffriggere per due minuti nell'olio evo i pomodorini, l'aglio e il filetto di acciuga. Poi ho aggiunto i ceci lessati, e ho lasciato soffriggere tutto insieme proprio solo un minuto e poi ho frullato tutto, aglio compreso, con il minipinner, aggiungendo un pò di acqua di cottura dei ceci. Alla fine ho aggiunto qualche seme di cumino. Ecco, con il cumino andateci piano se non siete già sicuri che vi piaccia. E' una spezia potente e potrebbe risultare anche sgradevole se usata male. Ricordo una teglia di patate al forno, ormai più di dieci anni fa che ricoprii di cumino,  pensando di farne un piatto più saporito.  La mangiammo tutta, perchè il cibo non si spreca, ma fu davvero dura. Quindi occhio con il cumino.
Quanto al mio hummus con pomodorini devo dire che il risultato mi ha davvero sorpreso. Assolutamente da rifare.

martedì 24 marzo 2015

Dieta e malattie dell'invecchiamento.

Da un pò di tempo ho iniziato a cambiare le mie abitudini alimentari.  Ho iniziato cercando di non comperare cibi precotti o surgelati. Il secondo passo è stato comperare solo verdure di stagione da un'azienda agricola a km 0 che produce biologico. Poi ho ridotto il sale, la carne e infine i latticini. Ormai cucino tutto o quasi in casa, anche il pane. Mangiamo tanta verdura solo di stagione, legumi, cereali con preferenza per quelli integrali, pochissima carne e pochissimi latticini. 
I motivi che mi hanno portato ad intraprendere questo percorso sono tanti, ma due principalmente.  Ossia muovermi verso un'alimentazione sana e verso un'alimentazione etica nei limiti del possibile. Se date un'occhiata alle ricette che propongo sul blog questi aspetti sono piuttosto evidenti. Allora ho deciso di creare una sezione del blog che riguardi proprio l'alimentazione. Quella che piace a me.  Sana ed etica. Inizierei allegando un'articolo interessante che ho appena letto su "lastampa.it" e che mi ha confermato una volta di più che il percorso intrapreso sembra giusto.  Leggete e meditate!

"C'è un filo sottile che lega la dieta alle funzioni cognitive. Giorno dopo giorno, infatti, gli alimenti che riempiono le nostre tavole contribuiscono a sostenere le cellule del nostro cervello e possono essere responsabili di alterazioni che ne compromettono il corretto funzionamento, talvolta in modo irreversibile. “Le alterazioni dovute alla dieta cominciano a danneggiare il cervello 10-20 anni prima che la patologia si manifesti” chiarisce Lorena Perrone, ricercatrice italiana impegnata all’Università di Poitiers, che ha ottenuto un finanziamento europeo nell’ambito delle azioni Marie Curie per indagare il legame tra alimentazione e malattia di Alzheimer.  
 
Dottoressa, sul Journal of Alzheimer’s Disease ha appena pubblicato uno studio che ben evidenzia il rapporto tra alimentazione e malattia di Alzheimer. Cosa è emerso dalla sua ricerca?  
Si tratta del primo studio effettuato su larga scala che dimostra che gli AGEs (Advanced Glication End products ndr) rappresentano un importante fattore di rischio per la malattia di Alzheimer. Gli AGEs sono prodotti di una glicosilazione aberrante di proteine che si formano nel nostro organismo durante il processo di invecchiamento e che sono ulteriormente introdotti attraverso la dieta. Queste sostanze sono in grado di accrescere il rischio di Alzheimer producendo alterazioni a tutti i livelli: infiammazioni, danni vascolari, danni neuronali e stress ossidativo. 
 
Quali alimenti sono particolarmente ricchi di queste sostanze?  
Carne e formaggi stagionati sono particolarmente ricchi di AGEs. Nella nostra ricerca abbiamo dimostrato che un’alimentazione ad elevato contenuto di carne e basso contenuto di cereali e verdure contribuisce a un alto contenuto di queste sostanze nell’organismo, indipendentemente dal modo in cui i cibi vengono cotti. La classica dieta mediterranea e la classica dieta giapponese, invece, comportano un basso accumulo di AGEs nel corpo, per via del ridotto contenuto di carne e della ricchezza in cereali e verdure di questi regimi alimentari. 
 
Quali implicazioni potrebbe avere questo filone di ricerca nella lotta all’Alzheimer?  
Ad oggi non esiste una diagnosi precoce dell’Alzheimer né è possibile mettere a punto una terapia preventiva, per questo è importante identificare dei biomarkers utili a diagnosticare la malattia prima che questa si manifesti. In questo lavoro abbiamo dimostrato che gli AGEs possono rappresentare un biomarker “precoce” e un target terapeutico per la prevenzione dell’Alzheimer. Per questo abbiamo dato vita a un network europeo diretto da Alain Buisson del Grenoble Institut des Neurosciences - che coinvolge due gruppi di ricerca italiani, due francesi e uno tedesco – che sta sviluppando ulteriormente le ricerche in questa direzione, con lo scopo di definire una diagnosi precoce e una terapia preventiva della malattia. 
 
Recenti studi scientifici hanno evidenziato l’importanza del metabolismo del rame nello sviluppo della malattia Alzheimer. In questo caso qual è il ruolo dell’alimentazione?  
I miei risultati su questo tema arrivano da una ricerca effettuata in collaborazione con Peter Faller dell’Università di Tolosa. Nello studio abbiamo evidenziato che le alterazioni del metabolismo del rame possono portare alla formazione di placche amiloidi, che sono una manifestazione della malattia di Alzheimer. I dati emersi da altre ricerche scientifiche suggeriscono, inoltre, che una dieta ricca di vitamina E e B12 può essere d’aiuto nel migliorare il metabolismo del rame e quindi ridurre il rischio di Alzheimer. 
 
In sostanza quali sono gli alimenti che non dovrebbero mai mancare sulle nostre tavole se vogliamo mantenere un cervello sempre giovane?  
Molta verdura, frutta, pesce: sono questi gli alimenti che dovrebbero costituire la base della nostra dieta, secondo i principi base della dieta mediterranea classica. Dall’altro lato, è importante ridurre il consumo di carne, formaggi e, soprattutto, evitare i cibi precotti, dato che gli AGEs sono comunemente introdotti in questi alimenti come additivi. 

RISOTTO CON CAROTE E ROSMARINO ALL'AROMA DI LIMONE

Ingredienti
300 gr di riso
3 carote
olio evo
un quarto di cipolla
2 rametti di rosmarino
la buccia di mezzo limone ( possibilmente bio e non trattato) grattuggiata
1, 5 lit di brodo

Ieri pomeriggio ero al parco con i bambini e parlando con una mia amica descrivevo sconsolata la situazione del mio frigo: completamente vuoto. Non avevo nessuna idea per la cena e nessun ingrediente a disposizione.  Per la cena non avevo nulla. Nemmeno le patate. Tornata a casa, ho provato a dare un'occhiata al frigo eh.... Bè mi ero dimenticata le carote! Ecco il mio neurone cuoco al lavoro. Il riso ce l'avevo. Perchè non provare con un risottino alle carote? Il mio dado per brodo homemade ce l'avevo. Perfetto. Però solo carote.....mi sembrava un pò triste. La mia pianta di rosmarino sul balcone mi è venuta incontro e anche un limone abbandonato che non avevo mai  usato. Ecco fatto. 
Ho iniziato facendo rosolare la cipolla ( quella non manca quasi mai) tagliata sottile con le carote tagliate a rondelle e il rosmarino. Ho aggiunto il riso e l'ho lasciato rosolare pochi minuti. Poi ho aggiunto il brodo. Il risotto io l'ho preparo con la pentola a pressione. Per chi non lo fà basta procedere come al solito come per un normale risotto. A cottura ultimata ho aggiunto la buccia del limone e un altro rametto di rosmarino, mescolando ancora solo un minuto prima di servire. In questo modo ho reso inutile la mantecatura con il burro e il formaggio, che anzi sarebbero stati proprio dannosi per via del limone e devo dire che l'aroma del limone con carote e rosmarino si sposa benissimo. Il risotto aveva un tocco fresco estremamente gradevole e un gusto piacevolmente delicato.

TROPICAL CAKE

ingredienti:
200 gr farina 00
50 gr fecola di patate
50 gr farina di cocco
160 gr di zucchero
2 uova
60 gr di olio di semi
170 gr di succo di ananas
1 bustina di levito

Ebbene si. Ho scoperto la farina di cocco e visto che ai bimbi piace, ho deciso di usarla in tutti i modi in cui mi viene in mente. Non ho ancora elaborato piatti salati ma lo farò.
Questa torta è interessante perchè l'aroma del cocco con l'ananas si sposa davvero benissimo. 
Il procedimento è come al solito semplicissimo. Del resto le mie ricette non possono che esserlo visto che sono, come le chiamo io, " ricette da combattimento".
Si tratta di mischiare insieme gli ingredienti secchi, e aggiungere poi uno alla volta gli ingredienti liquidi, partendo dalle uova, aggiungendo poi olio e succo di frutta. Basta miscelare bene con un cucchiaio e il gioco è fatto. 
Ho infornato a 180gradi per circa 40/45 minuti.

lunedì 23 marzo 2015

SPAGHETTI DI RISO ALLE VERDURE

ingredienti:
250 gr di spaghetti di riso
2 carote
mezza cipolla
100 gr di verza
sale
salsa di soja ( facoltativa)
olio evo

Li ho scoperti da poco e me ne sono innamorata. Tra l'altro ho scoperto una cosa interessante. Una confezione da 250 gr rende quanto una confezione da mezzo chilo di pasta di semola.
Prepararli è stato piuttosto semplice. Ho triturato grossolanamente carote e cipolla insieme e le ho fatte soffriggere un pochino. Poi ho aggiunto la verza tagliata a striscioline sottilissime. Ho lasciato cuocere le verdure un pò, aggiungendo acqua ogni tanto. La cottura delle verdure è una questione piuttosto soggettiva. A me piacciono cotte cotte anche se sarebbe meglio tenerle un pò indietro. Se a voi piacciono un pò meno cotte, meglio. 
Gli ultimi due minuti di cottura delle verdure ho aggiunto due cucchiai di salsa di soja. 
Gli spaghetti li ho cotti in acqua bollente salata. I tempi sno simili alla pasta di sempla. Poi li ho uniti insieme alle verdure nella padella. Ho lasciato che si amalgamassero due minuti e poi ho servito. Ci siamo divertiti molto a mangiarli con i bastoncini.

domenica 22 marzo 2015

Idea regalo

Questa scatola è fantastica. Contiene molte cose per fare un sacco di lavoretti.  Anche i carta modelli per fare diverse cose in feltro. Ma la cosa più bella è il kit per fare i lavoretti come il pulcino e l'omino di neve in feltro, in needle felting, ossia il kit per creare oggettini partendo dalla lana e facendola infeltrire con uno speciale uncinetto.  Su internet ci sono molti tutorial. Noi abbiamo creato gufetti e omini di neve e adesso per pasqua il pulcino che vedete. È davvero un bel regalo per bimbi creativi. Il costo non lo ricordo ma non è esagerato. Acquistato tramite Amazon.  Unica pecca: istruzioni in molte lingue tranne l'italiano. Ma con una conoscenza anche solo superficiale dell'inglese se ne viene fuori. Ma anche senza.  C'è internet!

Bimbi e sport

Oggi voglio scrivere del pattinaggio artistico a rotelle. Perchè? Perchè è bello. Omai sono quasi sei anni che a casa nostra si pattina. Abbiamo iniziato con Celeste senza nessuna esperienza e senza sapere se avesse un senso far pattinare una bimba così piccina. Uno scricciolo di tre anni con questi cosi pesantissimi ai piedi e per giunta bloccati. Che faceva fatica a trascinarseli dietro. Me la ricordo ancora l'apprensione con cui seguii la sua prima lezione, convinta com'ero che alla fine me li avrebbe schiantati in fronte. E invece no. " Cele ti è piaciuto?" " Si!" " Davvero? Vuoi tornare?" " Si!".  Ed è iniziato. Poco alla volta. Prima un'ora alla settimana poi due poi tre, poi l'agonismo, le gare. Ho capito presto che farli pattinare da piccoli ha senso perchè sviluppano equilibrio, attenzione, conoscenza del proprio corpo e dii quello che può fare, disciplina, fiducia in se stessi e acquisiscono una vera competenza, cioè pattinare. Farli pattinare da grandicelli ha senso perchè con il pattinaggio e grazie al pattinaggio si crea un loro spazio di autonomia che nessun'altra istituzione può e sa fare. Non lo fa la famiglia che di renderli autonomi a nove anni non ha tanta voglia, non lo fa la scuola tesa più al contenimento  e all'omologazione del bambino che non alla ricerca di una suo vero spazio autonomo. Può farlo lo sport. E in questo caso lo fa il pattinaggio. Quando pattina su quella pista, lei è da sola. E' da sola a prendersi i rimproveri e i rimbrotti degli allenatori o i loro elogi. Può farcela solo lei a fare un salto, o una trottola o chissà che altro. Io posso consolarla, medicarla, incoraggiarla, esserci, ma non posso pattinare al suo posto. Non posso allenarmi e non posso entrare in pista a fare la gare. Lì, lei è da sola e sa che deve contare solo sulle proprie forze e capacità. Su quella pista ha le sue amiche, le sue cose da fare, i suoi compiti su cui io non posso interferire minimamente. Gli allenatori parlano con lei, per quello che va e per quello che non va, non con me. E' lei che deve farcela, capire, provarci, riuscirci. E quando vince, ha vinto lei, mica io. La medaglia è tutta sua. Solo sua. Questo è lo sport per i bambini. Questo è il pattinaggio. E a me piace. Sarà anche che abbiamo trovato una società  bella, con cui non c'è mai stato il minimo problema, sempre aperta e trasparente nella gestione tecnica sportiva e di tutto ciò che ci gira intorno. E allora grazie anche alla Gioca Pattinaggio Artistico, ai suoi allenatori tecnici responsabili e dirigenti, che ci hanno permesso di trovare, iniziare e di proseguire in questo questo bello sport, aiutandoci anche a superare tutti i momenti di crisi e scoraggiamento con pazienza e consapevolezza. :-)

PAN BAULETTO 2. 0

Ingredienti
200 gr di farina Manitoba.
300 gr di farina  00
200 gr di acqua
150 gr di water Roux
65 gr di olio di semi
2 cucchiai di zucchero
2 cucchiaini rasi di sale
5 gr di lievito di birra
Per il water roux il procedimento è lo stesso del mio panbauletto. In un pentolino versate 40 gr di farina e unire poco alla volta 200 gr di acqua fredda, mescolando bene per non creare grumi. Mettere sul fuoco e girare finché non si addensare tipo cremina.
Per l'impasto sciogliere il lievito nell'acqua e iniziare a impastarlo con poca farina. Aggiungere il water roux (150 gr) alternandolo alla farina. Alla fine e molto lentamente versate l'olio e infine il sale. Lavorare poi a lungo. Nella planetaria almeno un quarto d'ora. Lasciare riposare un'oretta poi stendere l'impasto in un rettangolo arrotolato su stesso. Poi metterlo in uno stampo da plumcake imburrato o foderato di carta forno. Lasciarlo lievitare coperto con pellicola fino al raggiungimento del bordo. Infornare a 220 ° per 25/30 minuti. Una volta freddo, affettate e utilizzatelo a piacere. Io lo taglio a fette e lo congelo. 

sabato 21 marzo 2015

TORTA CACAO E COCCO

Ingredienti
200 gr di farina 00
50 gr di cacao
180 gr di zucchero
50 gr di farina di cocco
Una tazzina di olio di semi
3 uova
Una bustina di lievito
150 gr di acqua

Il bello di questa torta è che viene sofficissima senza nessuna precauzione. Ossia basta mettere tutti gli ingredienti in una terrina e mescolare con un cucchiaio che il gioco è fatto. A volte devo preparare una torta al mattino presto per la colazione o la merenda dei bimbi a scuola. Bè, non è che posso andare di frullino o di planetaria rischiando di svegliare tutti. Così  ho elaborato una serie di ricette che non richiedono nessun procedimento complicato. Probabilmente, montando uova e zucchero a lungo e poi aggiungendo piano gli altri ingredienti verrebbero meglio. Non so. Per ora non ci provo. Quindi per farla dovete semplicemente mettere tutti gli ingredienti in una terrina mescolando con cura con un cucchiaio. Mettere in una teglia imburrata o foderata con carta forno e infornare nel forno già caldo a 170 gradi per ca. 40 min.

venerdì 20 marzo 2015

POLPETTE CON BIETINE E TONNO

ingredienti:
bietine cotte al vapore: 200 gr
tre patate
tre scatolette di tonno al naturale
olio evo
pangrattato
sale 
bacche di coriandolo ( facoltativo)
 mais quanto ne volete

Ieri sera avevo nel frigo delle bietine che dovevo assolutamente consumare, ed era un pò un problema, perchè a me le bietine non è che facciano impazzire. Cotte, le avevo cotte. Al vapore come sempre. Adesso si trattava di trovare anche un modo per mangiarle sia io che i bambini. Tiro dentro un'occhiata in dispensa e l'occhio mi cade sul tonno. E sul mais. Ecco che il mio neurone cuoco inizia a vorticare. Polpette con bietine, patate e tonno. Ecco cosa si può fare. 
Questo il procedimento.
Servono 200 gr di bietine cotte al vapore.
tre scatolette di tonno al naturale.
tre patate medie.
Un pizzico di sale
Pan grattato.
Ho cotto le patate a tocchetti nel microonde per cinque minuti. Poi le ho schiacciate con lo schiacciapatate. Mentre le patate cuocevano ho messo bietine e tonno insieme e sono andata di minipinner. 
Ho messo poi tutto insieme, bietine e tonno e patate. Ho aggiunto tre cucchiai di olio evo, un pizzico di sale e delle bacche di coriandolo frantumate ( le frantumo con il pestacarne). Se l'impasto dovesse venire troppo morbido potete aggiungere del pangrattato. A questo punto ho formato  le polpette, le ho passate nel pangrattato e le ho cotte in forno, in una teglia unta con olio per pochi minuti. 
Il mais l'ho fatto rosolare in padella con un filo d'olio. Prima di rosolarlo però l'ho fatto andare 2/3 minuti nel microonde, per asciugarlo un po. Poi in padella con un filo di olio fino a che non si è abbrustolito un pochino.

giovedì 19 marzo 2015

CUORICINI AGLI SPINACI

Questa è stata una grande idea. Non è facile far mangiare gli spinaci ai bimbi, ma è dicretamente importante visto che sono anche una buona fonte di calcio come tutte le altre verdure a foglia scura, quindi pensa che ti ripensa ho inventato i cuoricini. 
E' una ricetta semplice e veloce, come quasi sempre sono le ricette che mi devo inventare la sera, tornati a casa.
Ho proceduto così.
Ho preso sei uova sgusciate e messe in una terrina insieme a tre cucchiai di farina, una tazzina di latte di soia, 200 gr di spinaci già cotti ( al vapore), due cucchiai di olio evo e un pizzico di sale. Ho frullato tutto con il minipinner e ho messo il tutto in una pirofila foderata di carta forno. Ho cotto in forno a 200 gradi per circa dieci minuti/un quarto d'ora, comunque il tempo che si gonfia. Quando si gonfia vuol dire che è cotta.  Ho tirato fuori dal forno la pirofila, fatto sgonfiare e con una formina dei biscotti ho ricavato tanti cuoricini che i bimbi si sono sbafati tutti prima di realizzare che c'erano dentro gli spinaci.

mercoledì 18 marzo 2015

RISO AL FORNO CON VERZA E PATATE

Da quando ho iniziato questo viaggio in una cucina senza latticini, ho capito una cosa. Non si deve pensare per surrogati ma si deve proprio cambiare punto di vista.  Voglio dire che se continuo a cucinare pensando il piatto con il formaggio e cercando qualcosa che lo sostituisca farò qualcosa di un pò arrangiato, magari mangiabile ma insoddisfacente. Il formaggio è buono e non facilmente sostituibile. Allora devo proprio partire da un punto di vista nuovo, scegliere nuovi percorsi del gusto e cucinare non in modo che somigli a, ma in  modo che sia buono senza. Le spezie in tutto questo aiutano moltissimo. Ieri sera ho preparato un piatto davvero appetitoso ma incredibilmente semplice e che non ci fosse formaggio o burro dentro non se n'è accorto nessuno. Cioè in quel piatto il formaggio non serviva.
Il riso l'ho semplicemente bollito. Mentre cuoceva ho preparato verze e patate. Ho iniziato cuocendo due patate tagliate a tocchetti, cinque minuti di microonde alla massima potenza. Poi ho cotto le verza. Un quarto di verza, tagliato a striscioline sottili, dieci minuti nel microonde sempre alla massima potenza. Meglio aggiungere sempre un filo d'acqua. In una padella ho fatto soffriggere mezza cipolla rossa. Ho aggiunto patate e verza  e timo secco e ho lasciato soffriggere tutto insieme un paio di minuti. Intanto il riso era pronto. L'ho scolato bene, messo in padella insieme al resto degli ingredienti e poi ho messo tutto in una teglia unta con dell'olio, con sopra una spolverata di pangrattato.  Ho cotto in forno a 200 gradi per dieci minuti. Tutto pronto in poco tempo, salutare, semplice ma soprattutto buono.

martedì 17 marzo 2015

GNOCCHI ALLA NOVARESE

Della serie vivere senza latticini ( forse) si può, ieri sera ho preparato questi gnocchi che fanno un pò il verso agli gnocchi alla romana ma che sono fatti con un ingrediente tipico delle nostre zone ossia il riso. O meglio la polenta di riso. L'ho scoperta da poco e ormai per me è irrinunciabile. La uso proprio come fosse polenta. Si prepara anche nello stesso identico modo. Solo che si cuoce più in fretta e soprattutto sa di riso. Per preparare questi gnocchi ho cotto al vapore degli spinaci, circa 100 gr, li ho strizzati per bene e li ho uniti alla polenta di riso già preparata. Circa 500 gr. Ho unito poco olio, del timo e due cucchiai di pan grattato. Ho steso l'impasto su un foglio di carta forno, ricavato gli gnocchi che ho messo in una teglia unta con olio evo e ricoperti con del sugo. Messi in forno per dieci minuti a 200°. Sono piaciuti anche ai bimbi.

lunedì 16 marzo 2015

PROFITTEROLES

Per quanto io sia una patita del cibo sano e stia anche cercando di eliminare i latticini, resto molto golosa ma soprattutto convinta che i compleanni vadano festeggiati degnamente. E per festeggiare vi viene in mente qualcosa di meglio che soffici bignè ripieni di crema e ricoperti di cioccolato? A me no. Così eccoli fatti. I bignè hanno il pregio di poter essere monodose e a differenza di torte o simili non vanno mai sprecati. Oltre al fatto che sono deliziosi. L'unica pecca che hanno è che sono un pò noiosi da preparare. Almeno lo erano fino a che non ho scoperto di poter usare la planetaria. Per chi non l'avesse, l'impasto va fatto a mano, ma non c'è da  allarmarsi; non è affatto complicato, solo un pò noioso, come dicevo.
Allora. Iniziamo facendo bollire 2,5 dl di acqua con 100 gr di burro. Appena bolle ed è tutto sciolto si aggiunge in un colpo solo 150 gr di farina 00 .  A questo punto inizia la parte interessante.  Bisogna mescolare bene in modo che diventi omogeneo. Poi si rimette sul fuoco, e si mescola e mescola finché non sfrigola e non si stacca bene dalle pareti della pentola.  Togliamo dal fuoco e lasciamo raffreddare. Ora  per chi è il felice possessore di una planetaria è ora di spostare l'impasto nella ciotola, sennò lasciare nella pentola e aggiungere 4 uova. Ecco fermi. Le uova si devono aggiungere una per volta e solo quando l'uovo precedente è stato perfettamente assorbito dell'impasto si aggiunge un altro uovo.  Questa parte è la più antipatica ma anche quella fondamentale. Ci vuole un pò perchè l'impasto assorba l'uovo.  Nella planetaria ho usato il gancio alla minima velocità, nella pentola userete un cucchiaio e il vostro braccio. Quindi un uovo per volta unendo il successivo solo quando il precedente è stato ben assorbito. Finito con tutte e quattro le uova,  distribuite l'impasto su una placca da forno ricoperta con carta da forno modellando in modo che abbiano una forma rotonda od ovale e cuocete circa 25 min a 180° finché non saranno gonfi e dorati. La ricetta della crema pasticcera per riempirli è quella classica che faccio sempre. 3 rossi. 3 cucchiai di farina e 3 cucchiai di zucchero uniti a circa 600 gr di latte. E cotti fino a che si addensare.  Unico accorgimento,  aggiungere il latte lentamente alla farina poi aggiungere zucchero e tuorli leggermente sbattuti per non fare grumi. E girare sul fuoco basso, sempre fino a che non è cotta. Più o meno 15/20 minuti.

giovedì 12 marzo 2015

MINI BURGER VEG

Costante nel mio impegno di ridurre il consumo di latticini, ieri ho preparato questi mini Burger. Sono di una semplicità spiazzante. Si deve semplicemente far cuocere delle lenticchie in acqua salata. Prenderle una volta cotte e mischiarle con pan grattato e olio evo, schiacciando con una forchetta. Le quantità dipendono da quante ne fate. Io ho usato circa 200 gr di lenticchie già cotte con quattro cucchiai di pan grattato e due di olio. Ho aggiunto all'impasto anche del curry. Ho steso il tutto su un foglio di carta forno e con un mini coppa pasta ho dato la forma ai mini Burger.  Li ho saltati in padella pochi minuti con aglio e olio e li ho serviti con una salsa di pomodori e riso bollito. Semplice semplice.

mercoledì 11 marzo 2015

NEW DEAL 1.0 FRITTATA CON BROCCOLI E PATATE SU CROSTINI DI POLENTA E CREMA DI RISO

Per motivi che hanno solo in parte a che fare con la salute, da ieri ho deciso di limitare l'uso e il consumo dei latticini. La decisione non è stata semplice da prendere anche perchè complica notevolmente le cose. Proporre una semplice frittata con i broccoli ai bambini sarebbe stata una scelta assai azzardata e fino all'altro ieri avrei rimediato riempendola di formaggio. Da ieri ho cambiato un pò le carte in tavola, ho dovuto pensare a come sostituire il formaggio e ho cercato nuovi alimenti che mi potessero aiutare in questa avventura. Ho iniziato con il latte di riso. 
Il piatto che ho preparato è piuttosto semplice ma sono davvero soddisfatta di come sia venuto e di come in effetti, il formaggio non si sia dimostrato così essenziale. 
Allora ecco come ho proceduto.
I broccoli, come sempre cotti al vapore e poi ripassati un pochino nell'olio. Le patate, sbucciate e fatte a tocchetti, cotte 6 minuti nel microonde alla massima potenza e ripasssate anche loro in un goccio d'olio. Messo tutto in padella e unite le uova sbattute. Ne ho usate sei. O.K. la frittata era pronta. L'ho lasciata un pò morbida senza farla troppo asciugare, che, secondo me, è più buona. In frigo avevo della polenta taragana e ho preparato i crostini facendola a tocchetti e mettendoli in forno. Volendo si possono mettere in padella con dell'olio e lasciare che si crostino. A parte ho preparato la crema di riso. Un'annotazione. Il latte di riso è dolce, di conseguenza anche la crema è venuta dolce. A me il contrasto dolce salato piace molto e ho trovato piacevole mangiarla con la frittata e i crostini di polenta. Per chi questo contrasto non lo gradisce, la crema potrebbe risultare un pò stucchevole. Comunque ho proceduto così. Ho messo in un pentolino 40 gr di farina di farro e ho aggiunto lentamente in modo da amalgamare con cura 200 gr di latte di riso. Ho messo sul fuoco e ho lasciato che si addensasse. Alla fine ho aggiunto sale e noce moscata.
Ho impiattato come vedete con qualche fogliolina di soncino, che non guasta mai. 

sabato 7 marzo 2015

TORTA DI RICOTTA

A me non piace molto dare merendine ai bambini, ma non è così scontato che in casa ci sia qualcosa che le possa sostituire.  Nel tempo ho, perciò,  dovuto trovare il modo di preparare in fretta torte e altri dolcetti che potessero servire all'occorrenza. Questa che vi propongo oggi è una torta super veloce che ho preparato stamattina quando mi sono accorta che non avevamo niente da portare in piscina. Basterà mischiare gli ingredienti sufficientemente bene, anche a mano, e il risultato è garantito.  Allora io ho usato
250 gr di farina 00
250 gr di ricotta
2 uova
5 cucchiai di olio di semi
160 gr di zucchero
Una bustina di lievito
70 gr di gocce di cioccolato
Mezzo bicchiere di acqua.
Ho messo tutti gli ingredienti insieme in una ciotola e ho mescolato con un cucchiaio bene bene in modo che non rimanessero grumi e che il lievito fosse ben amalgamato. Ho infornato per circa 40 min a 170°. Prima di tirare fuori dal forno controllate con uno stecchino che la torta sia cotta bene anche al centro. Lo infilate e se tirandolo fuori, vedete che è bello asciutto, vuol dire che la torta è cotta.  Se si porta dietro un pò di impasto molliccio,  tenete in forno ancora cinque, dieci minuti.

venerdì 6 marzo 2015

RISO AL FORNO CON I BROCCOLI

Anche se iniziano le belle giornate, la verdura che si trova è ancora quella invernale. Come si sará capito sono un pò fissata sui cibi salutari e soprattutto sulle verdure di stagione. Le cose che pubblico sono quelle che ho preparato se non il giorno prima pochi giorni prima, quindi i piatti quasi sempre vegetariani sono sempre e solo con verdure di stagione. Per cui oggi vi propongo un piatto che a me piace molto, ossia il riso al forno, questa volta preparato con i broccoli. Iniziamo da loro. Ho usato un bel broccolone romano e l'ho cotto al vapore in pentola a pressione, cinque minuti. Il riso,  circa 400 gr l'ho semplicemente bollito con un pizzico di sale. A parte ho preparato un sughetto, che ho lasciato un pò lento. Il riso bisogna toglierlo dal fuoco molto al dente. Pronti i broccoli li ho i messi a ciuffetti piccoli piccoli in una teglia insieme al riso e a un pò di olio evo. Del broccolone alla fine ne ho usato più o meno la metá. Per rendere il piatto più gradito ai bambini, ho mischiato insieme al riso e ai broccoli anche dei dadini di provola affumicata.  Ho ricoperto il tutto con il sughetto e del parmigiano e infornato per un quarto d'ora circa 180°.  Rimane buono anche il giorno dopo.

giovedì 5 marzo 2015

GNOCCHETTI DI RICOTTA CON CREMA DI CARCIOFI

 A me i carciofi piacciono moltissimo ma hanno uno scarto che mi fa male al cuore ogni volta. L'ultima volta che li ho presi, mentre li stavo pulendo e guardavo sconsolata gambi e foglie  che stavo per gettare, ho avuto un'illuminazione. I gambi! Perchè non usare anche i gambi? 
Così li ho sbucciati tipo carota, fatti a tocchetti, buttati in acqua e fatti cuocere finchè si riescono a bucare con una forchetta. Poi li ho presi e li ho frullati insieme ad un pò d'olio evo. 
Questa cremina potete usarla così al naturale oppure, visto che rimane un pò amaragnola ( a me piace ma ai bimbi non molto) potete mischiarla, come ho fatto io, con del formaggio morbido. 
In una padella mettete la cremina di carciofi e 100/150 gr di formaggio a seconda di quanti gambi avete usato e di quanto vi piace il formaggio, e lasciate amalgamare pochi minuti. Ecco pronto il vostro condimento. 
Passiamo agli gnocchetti. Servono 500 gr di ricotta e 280 gr di farina. Amalgamate bene per ottenere un composto  omogeneneo.
Mettete su un piano infarinato, prendere delle piccole porzioni, fatene delle strisce e poi ricavatene gli gnocchetti.
Cuocete gli gnocchetti in acqua bollente salata per pochi minuti, ossia fino a quando non vengono a galla. 
Mettete tutto in una teglia e uniteli alla crema di carciofi, aggiungendo anche una abbondante grattuggiata di parmiggiano. Volendo si possono ripassare in forno. 

martedì 3 marzo 2015

IL MIO PAN BAULETTO

 Ecco qui una bella ricettina per un lievitato. Un bel pane per fare tramezzini, toast, panini e quello che volete. Non è difficile. Bisogna solo avere pazienza e questa volta si, essere precisi con le dosi.
Iniziamo dagli ingredienti.
Io ho usato 300 gr di farina 00
100 gr di semola di grano duro
100 gr di farina 0
Però.
Però si può fare solo con farina 0 o con manitoba e farina 00 metà e metà.
Poi.
200 ml di acqua
40 gr di burro
1 cucchiaio di zucchero
due cucchiaini rasi di sale
150 gr di water roux
e 4 gr di lievito di birra fresco.
Cos'è il water roux? Niente. Solo acqua e farina.
Partiamo da quello.
In un pentolino versiamo 40 gr di farina e poco poco alla volta 200 gr  di acqua. Poco alla volta in modo da non creare grumi. Poi mettiamo sul fornello e sempre mescolando, cuocere finchè non diventa denso tipo cremina morbida.
Prendere i 150 gr di water roux che vi servono e far raffreddare.
Per l'impasto spero abbiate una planetaria. In caso contrario andrà bene anche la macchina del pane.  A mano dovrete lavorare l'impasto  un pò a lungo ma viene bene lo stesso.
Sciogliete il lievito in un bicchiere con l'acqua e lo zucchero e unitelo lentamente alla farina, impastando con la foglia se avete la planetaria. Aggiungete poi il water roux, il sale  e solo alla fine il burro a pezzettini.  Lavorate bene l'impasto, fino a farlo diventare bello liscio e omogeneo. Con la planetaria ci vuole un quarto d'ora/ venti minuti. Gli ultimi dieci minuti li ho fatti con il gancio e ho lasciato che l'impasto incordasse. Finita questa fase, lasciare riposare l'impasto per un'oretta a temperatura ambiente e coperto perchè non si secchi.  Trascorso questo tempo prendete l'impasto stendetelo dandogli una forma rettangolare e poi arrotolatelo in modo che entri in uno stampo rettangolare da plumcake. Io come vedete nella foto qui sotto ho usato la carta forno. Diversamente dovrete imburrare lo stampo.  Fate lievitare come vedete qui. Almeno finchè non ha raggiunto  il bordo dello stampo. Di lievito ne abbiamo usato pochissimo, per cui i tempi di lievitazione potranno essere lunghi, specie se siamo nella stagione fredda. Non più di quattro ore, comunque.  Arrivato a livello infornare per 20/25 minuti a 220°. Una volta freddo usatelo come preferite. Per questa ricetta mi sono ispirata al pancarre homemade con metodo tang zhong dal blog di anice e cannella di Paoletta. L'ho provato diverse volte e ho fatto un pò di modifiche e alla fine ho trovato questa icetta che a me piace davvero molto.

lunedì 2 marzo 2015

COUS COUS AI GAMBERI E CARCIOFI

Questo è un piatto serio. Dovrei darvi proporzioni esatte e procedimenti precisi. Impossibile. Come sempre ho guardato cosa avevo in frigo e all'ultimo ho avuto l'ispirazione. Cercherò di essere un pò precisa lo stesso. I gamberi ho usato quelli veri, non i gamberetti sgusciati surgelati ( però si possono usare benissimo anche questi). Diciamo un paio di etti. Di carciofi ne ho usati quattro.
I gamberi li ho cotti dieci minuti in padella con un filo d'olio e aglio. Poi sgusciati e fatti a pezzettini. I carciofi li ho puliti e tagliati sottili, e cotti anche loro in padella. Olio e aglio e poi mandati avanti con un pò d'acqua finchè non sono stati belli mobidini. Poi li ho uniti ai gamberetti. Un accorgimento. L'ultima acqua aggiunta ai carciofi non l'ho fatta asciugare del tutto.
Il cous cous l'ho preparato proprio come indicato sulla confezione. Due bicchieri d'acqua portati ad ebollizione e due bicchieri di cous cous. La differenza è che il cous cous l'ho unito quasi subito con i carciofi e i gamberetti. Vi ricordate che i carciofi li avevo lasciati un filino acquosi? Ecco, una volta aggiunto il cous cous ho acceso il fuoco due minuti e ho lasciato che il cous cous assorbisse tutto il condimento dei carciofi.
Una parte dei carciofi che mi è avanzata l'ho fritta ( metodo classico: farina uovo e pangrattato) e l'ho servita insieme al cous cous.