domenica 22 marzo 2015

Bimbi e sport

Oggi voglio scrivere del pattinaggio artistico a rotelle. Perchè? Perchè è bello. Omai sono quasi sei anni che a casa nostra si pattina. Abbiamo iniziato con Celeste senza nessuna esperienza e senza sapere se avesse un senso far pattinare una bimba così piccina. Uno scricciolo di tre anni con questi cosi pesantissimi ai piedi e per giunta bloccati. Che faceva fatica a trascinarseli dietro. Me la ricordo ancora l'apprensione con cui seguii la sua prima lezione, convinta com'ero che alla fine me li avrebbe schiantati in fronte. E invece no. " Cele ti è piaciuto?" " Si!" " Davvero? Vuoi tornare?" " Si!".  Ed è iniziato. Poco alla volta. Prima un'ora alla settimana poi due poi tre, poi l'agonismo, le gare. Ho capito presto che farli pattinare da piccoli ha senso perchè sviluppano equilibrio, attenzione, conoscenza del proprio corpo e dii quello che può fare, disciplina, fiducia in se stessi e acquisiscono una vera competenza, cioè pattinare. Farli pattinare da grandicelli ha senso perchè con il pattinaggio e grazie al pattinaggio si crea un loro spazio di autonomia che nessun'altra istituzione può e sa fare. Non lo fa la famiglia che di renderli autonomi a nove anni non ha tanta voglia, non lo fa la scuola tesa più al contenimento  e all'omologazione del bambino che non alla ricerca di una suo vero spazio autonomo. Può farlo lo sport. E in questo caso lo fa il pattinaggio. Quando pattina su quella pista, lei è da sola. E' da sola a prendersi i rimproveri e i rimbrotti degli allenatori o i loro elogi. Può farcela solo lei a fare un salto, o una trottola o chissà che altro. Io posso consolarla, medicarla, incoraggiarla, esserci, ma non posso pattinare al suo posto. Non posso allenarmi e non posso entrare in pista a fare la gare. Lì, lei è da sola e sa che deve contare solo sulle proprie forze e capacità. Su quella pista ha le sue amiche, le sue cose da fare, i suoi compiti su cui io non posso interferire minimamente. Gli allenatori parlano con lei, per quello che va e per quello che non va, non con me. E' lei che deve farcela, capire, provarci, riuscirci. E quando vince, ha vinto lei, mica io. La medaglia è tutta sua. Solo sua. Questo è lo sport per i bambini. Questo è il pattinaggio. E a me piace. Sarà anche che abbiamo trovato una società  bella, con cui non c'è mai stato il minimo problema, sempre aperta e trasparente nella gestione tecnica sportiva e di tutto ciò che ci gira intorno. E allora grazie anche alla Gioca Pattinaggio Artistico, ai suoi allenatori tecnici responsabili e dirigenti, che ci hanno permesso di trovare, iniziare e di proseguire in questo questo bello sport, aiutandoci anche a superare tutti i momenti di crisi e scoraggiamento con pazienza e consapevolezza. :-)

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